La facciata dell'edificio è neoclassica e i capitelli delle quattro colonne si rifanno a quelli ionici. Sopra il portale d'ingresso è murata una lapide, che ricorda lo sforzo fatto dagli ozegnesi per costruire la chiesa e l'aiuto dato dalla Regina Maria Cristina per la prosecuzione dei lavori.
La costruzione ha una pianta a croce greca. Nei tre bracci della croce sono sistemati i tre altari; quello di destra è di marmo bianco ed è sovrastato da un'icona raffigurante S. Carlo Borromeo in estasi davanti alla Madonna con il Bambino. Questo altare fu costruito con le concessioni di Maria Cristina di Savoia. Di fronte, nella parte sinistra, vi è l'altare della Madonna del Rosario decorata a stucco. L'altare maggiore, nella parte centrale, è in massoneria e stucco ed è rivestito esternamente da pannelli marmorei e da fregi dorati. E' sormontato da una icona raffigurante in modo allegorico la nascita di Maria Vergine cui è presente l'altro compatrono S. Besso. La pietra sacra, al centro dell'altare contiene le reliquie di S. Massimo, S. Gaudenzio e S. Chiara.
Ulteriori innovazioni sono state fatte nel 1934 quando, da D. Guglielmo Bacchio vennero fatti dipingere otto grandi riquadri della volta; negli angoli, seduti su scranni visti prospettivamente sono raffigurati i quattro evangelisti. Gli altri quattro affreschi rappresentano momenti della vita della Madonna.(Il lavoro venne eseguito da Achille Parachini).
Sull'ingresso è situata la balconata del coro nella quale nel 1865 venne collocato l'organo, acquistato da D. Giuseppe Riva. Sull'altare maggiore si collocò nel 1878 un baldacchino dorato.
Di fianco all'altare maggiore si aprono due locali adibiti a Sacrestia.
Nella volta si eleva la cupola. Il campanile, in mattoni a vista, si alza di fianco alla cupola e ha altezza di m. 35.
Testo tratto da: "Da Eugenia a Ozegna" di Martino Chiara, Roberto Flogisto e Enzo Morozzo.